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note di regia di Gianni Battaglia
Sulla scena, divisa da un fondale e due quinte laterali, sta la sagoma
raffigurante un vecchio, con un album sulla destra; sulla sinistra dei praticabili
per due strumenti musicali. All'interno di questo spazio, una compagnia
di attori, fra i quali un musicista e una cantante, raccontano la storiella
di due giovani siciliani, Turiddu e Concettina, che il destino e ... affinità culturali
vogliono uniti del più indissolubile dei rapporti umani. Turiddu
e Concettina, ignari e un po' ingenui, muovono i loro passi nella perigliosa
e travagliata esistenza di un tempo, guidati da una singolare "cometa":
il proverbio antico.
Lo schema teatrale della rappresentazione non è quello canonico: storia-dialogo-personaggio
ecc. ... bensì ricerca una "summa" di moduli recitativi,
Stanislavskij, Brecht e oltre. Per esempio: due attori si avvicendano nel
ruolo di Turiddu riproponendone criticamente le molteplici sfumature, ed altrettanto
fanno due attrici con Concettina. E in parallelo tutti danno voce e corpo
a un corollario di altre figure d'ambiente; ammiccano al folclore per eluderlo
subito dopo; si calano nei sentimenti e nelle situazioni dei protagonisti
per poi vestirli d'ironia; cantano con caricaturale plasticità, dialogano
con toni rigorosamente veristici.
Frantumando e ricomponendo continuamente i personaggi, gli attori Gianni
Bracchitta, Antonello Magro e Carmela Cappello fanno un lavoro simultaneo
di immedesimazione e straniamento, di foga declamatoria e gestualità...
"Con questo spettacolo sento di sfogliare un album con il quale recuperare alla memoria le piccole sintesi, tramite il simbolo e l'oleografia, di un passato con la "p" minuscola. Faccio intervenire una equipe di artisti in questa cultura secolare con atteggiamento ilare e giocoso, come può averlo un osservatore di oggi. Pur dato in toni ironici, venati di caricatura, di satira, di grottesco, fra le pieghe del lavoro non sono riuscito a scongiurare che si annidasse, prepotente, una profonda considerazione delle proprie antiche nostre radici.