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copione
si offrono due "finestre" sul copione
Prima: Siamo al punto dell'azione
nel quale Prometeo svela
al Corifeo e ad Evelpide la prossima resa
degli Dei al governo degli Uccelli: .....
PROMETEO E dopo che donai il fuoco ai mortali, Giove s'imbufalì di brutto, s'incazzò come direbbero nella Magna Grecia, e ordinò a quel fetentone di Efesto, a quel gran figlio de 'na mignatta, direbbero nella città di Romolo...
EVELPIDE ... e Remolo, secondo qualche potente del terzo Millennio...
PROMETEO ... ordinò a quel cornu... (Evelpide
mugugna) di Efesto
di costruire un pezzo di sbarra, dove fui attaccato ed esposto, col petto
nudo, su una rupe scoscesa. E ora ogni occasione è buona per vendicarmi
di Giove. Te lo confesso: se Giove mi capita a portata di mano gli faccio
un buco così! 1645
Ora vado. E' mio auspicio che Pistetero sia informato di tutto e che
di quanto detto voi facciate buon uso ... 1650 ...
(s'allontana.) (273)
........
Seconda: Il Poeta arriva nella città degli Uccelli, per chiedere,
velatamente, elargizioni e oboli. Evelpide e Pistetero gli offrono
anche
denaro per indurlo ad andare via.
CORIFEO Non hai capito? Smamma! Dipartisciti! (il
poeta non si muove e il Corifeo gli cede una moneta metallica. Il poeta
la vede controluce)
POETA Che moneta è?
CORIFEO Moneta... della Magna Grecia!
POETA Italiana? (il Corifeo annuisce) Te la puoi tenere!
CORIFEO E' di nuovo conio. E' un euros!
POETA Quanto vale?
CORIFEO Venticinque dollareos!
POETA Zzzuuuhh! (nel senso "questa è grossa")
CORIFEO Cento decadrammi siracusani!
POETA Ora si vado: Celebra o dea
dall'aureo trono, la città
gelida e tremante* ... Ah, là lá! Esce.) (238)
il copione intero si può richiedere al Teatro d'Arte