Vittoria 2005

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Paolo Ferrari Il re muore. All'aprirsi del sipario Bérenger I, re di un impero ormai quasi "miniaturizzato" e sovrano di soli sei sudditi che, da qualche tempo, sfuggono al suo dominio, apprende, in modo inatteso quanto traumatico, che dovrà morire presto, non oltre un'ora e quaranta minuti dall'inizio della rappresentazione e cioè alla fine dello spettacolo! Bérenger sbianca poi sbuffa, protesta ma invano. Nel suo regno e nel suo corpo sente, suo malgrado, i segni inequivocabili della vecchiaia: le crepe e le voragini Paola Quattrini spaccano il primo, malanni cronici ed incurabi pietrificano e consumano il secondo. La sua istintualità si veste di una reazione gigionesca e caricaturale. Prorompe: "Che mania è la vostra di parlare di cose sgradevoli fin dall'alba! Io morirò, sì, morirò,...fra quaranta, cinquanta, trecento anni; quando vorrò, quando ne avrò il tempo; quando lo deciderò io! Sono il re, sono io che decido". Ma il destino è "scritto" nè può essere "esorcizzato" da alcuno. Neanche dalla regina Maria, sua seconda moglie, componente sentimentale-ideale della sua personalità, che evoca, in un disperato tentativo di salvezza, la "monade" principe:" l'amore ti salva, l'amore può tutto! Mi ami?". E Berenger:" Sì .... io mi amo nonostante tutto, mi amo!"
Ma ovviamente neppure l'amore scongiurerà la prossima fine.

Paolo Ferrari e Paola Quattrini fra i grandi interpreti de Il re muore in Italia.

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Grafica: Kreativamente - Sviluppo: Licio Ferrari