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copione - pag2
(GIOCO DELL'AIZZAPOPOLO CON LE POPOLANE SULLA PITRUDDA)
Strano paese, non è vero? Ora qui accadrà qualche cosa
che farà trasalire i comisani. Gli animi saranno rimossi nel fondo
e fatti saltare come la serena acqua d'un secchio salta al colpo d'una
sassata.
In questo paese visse Ciavieddu.
Da ragazzo fu un ladro. Da adulto, trovandosi a rubare, incappò nelle
grinfie di un guardiano e lo ferì per sfuggire alla cattura. Si nascose
in un mulino ma il mugnaio [azione C.], rivelò il suo nascondiglio. Venne
catturato e subì la condanna a un anno di prigione. Tornò in libertà e
con la furia di una vendetta, covata per un anno, ammazzò quel povero
mugnaio, scannandolo come un agnello. Fu condannato a vent'anni di prigione.
[azione C.]. All'uscita, una nuova colpa... la più grande! Prese a insidiare,
secondo il racconto tramandato fino a noi, una giovane bellissima del paese.
E la tragedia fu immane: mosso da un impeto incontrollato, trucidò i familiari
di lei perché si opponevano alle sue mire.
Scovato subito in un nascondiglio alla periferia della città, fu giustiziato
da tutto il popolo, che lo lapidò, fino ad ammonticchiare un cumulo di
sassi sul suo corpo ancora vivo.
AIZZAPOPOLO E POPOLANE SI ALLONTANANO
ENTRA CIAVIEDDU
Oggi, ritorna qui Ciavieddu, dalle tenebre del tempo senza tempo. Lo rimettiamo in scena, e con lui mettiamo in scena quei fatti... per rivivere in noi i sentimenti, e gli istinti, che scatenarono quella inspiegabile tragedia. E' un modo per trovare qualche risposta, forse, ai tanti dubbi del passato; agli interrogativi che assillano da anni la gente di Comiso.