Vittoria 2005

copione - pag1

La riscrittura, di Gianni Battaglia, si basa sul testo di Giuseppe Digiacomo del 1986. L'adattamento è dello stesso Gianni Battaglia.
Si riporta soltanto il prologo del copione. L'intero testo può essere richiesto al Teatro d'Arte.

CIAVIEDDU la famosa tragedia di Comiso
di Salvatore Fiume
adattamento di Gianni Battaglia
da Salvatore Fiume
e Giuseppe Digiacomo

PROLOGO
POPOLANE, CENCIOSO, AIZZAPOPOLO, VEGLIARDO, CIAVIEDDU;

[Presenza delle POPOLANE. Entra il CENCIOSO e suona e canta SUGNU ABBIATU PPI LIGNU RI VARU]

VEGLIARDO Questa è Comiso, me la ricordo, la più caritatevole delle cittadine del Ragusano, situata nella valle dell'Ippari, che Pindaro descrisse nell'Ode delle Olimpiche e Tucidide cantò quand'essa aveva il nome di Kasmene. Qui commerciarono i fenici, i greci, gli arabi e molti altri. Questo era il punto di passaggio di molti mercanti, quasi un luogo di smistamento di merci e traffici vari. Ma era anche una apprezzata dimora, per il suo clima temperato, la terra fertile, le sorgenti d'acqua purissima.
Qui la luce è vasta [gesto largo, descrittivo] perché non vi è più collina fino al mare. E vedo ancora, anche se i miei occhi oramai sono stanchi, che è una luce calda, riflessa verso l'alto dalla sabbia che si estende fino alle spiagge di Camarina.
Questo è paese di gente pacifica, che non si affretta neppure nel parlare. È molto riflessiva: si direbbe che pensi più di quanto non dica. Ma ama anche ascoltare le cose del sapere. A Comiso si possono raccontare vicende e storie prolungandole all'infinito, ma non fandonie, perché i comisani sono pronti a trasformare chi li inganna in uno strumento di gioco... anche crudele!

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Grafica: Kreativamente - Sviluppo: Licio Ferrari