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scenografia, costumi, musiche e canti
Scenografia
di Salvo Catania Daniela
Guarino Angelo Iemulo.
Ciavieddu vive solo, isolato, nella Comiso del primo Novecento. Appena
uscito dal carcere occupa una dimora misera concessagli dal padre di
Vanna.
Come ambientazione della mise en espace non poteva che scegliersi il
luogo e l'elemento scenico che identifica Ciavieddu, uno solo, il frontone
della povera casa, dove Ciavieddu è accolto. Null'altro. Attorno
il vuoto assoluto. L'azione si svolge nello spazio antistante la casa
del protagonista. Per raffigurarlo si utilizza la stilizzazione di un "esterno".
La simbologia sta tutta in quel "luogo" che Ciavieddu vive;
un luogo isolato, marginalizzato, confinato, proprio come Ciavieddu,
senza alcuna architettura con la quale il "luogo" possa condividere
la sua "solitudine", il suo "isolamento". Nessun
elemento urbanistico che possa "fargli compagnia". E ciò nonostante
quel luogo è il vissuto di Ciavieddu, il luogo è Ciavieddu.
Nella sua essenzialità resta la bella intuizione estetica, strutturalistica,
stilizzata, dello scenografo, per questo lavoro.
costumi
I bei costumi di Carmela Cappello, intuitivamente aggressivi, tendono
al tratteggio umano e psicologico dei personaggi ma ancor più alla
interpretazione delle atmosfere cupe della tragedia.
musiche e canti
Dario Adamo crea un progetto che aderisce perfettamente ai toni evocativi
dell'opera e all'ambiente, anche storico, che la genera.