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note di regia di Gianni Battaglia
Temevo, a inizio di allestimento, che il solo, nudo linguagggio della prosa,
sebbene adatto al tratteggio umano della protagonista, non potesse penetrare
sufficientemente l'aspetto interiore, oppure potesse risolverlo in qualche
forma vicina all'orazionismo.
Se più della parola sono attimi di musica ad esprimere infiniti sentimenti
(secondo il Foscolo) e a condurre in paradiso (L. Kemp), allora una commedia
in musica, più che un musical sic et simpliciter, mi appariva lo strumento
stilistico che potesse incanalare in una sola espressione i due "referenti".
Ma ora, nella concretezza dell'allestimento, già in corso, il procedimento
si attua con naturalezza: la protagonista "dialoga" il suo rapporto
umano all'interno della collettività del tempo ma "canta" la
sua interiorità spirituale e i travagli materiali vissuti con le collaboratrici
o in solitudine. Non a caso per l'attribuzione del ruolo interpretativo la
preferenza non va ad un'attrice tout court ma ad una cantante-attrice e non
a caso la scelta cade su Edda Dell'Orso; interprete e "voce" prediletta
dai più grandi maestri italiani (Morricone, Piccioni, Trovajoli...).
Sul testo drammaturgico: centralità di scrittura hanno le tappe esistenziali
e i messaggi di Suor Maria (dal 1860 al 1910) mentre, quasi in trasparenza
o quasi controluce, scorre per temi generali la storia di Ragusa, "patria" di
Maria Schininà, con richiami alla Sicilia: il colera del 1837 (evocato
emblematicamente in dialogo), gli ultimi anni borbonici nell'isola, l'unificazione
del '60-'61, le avventure coloniali del nuovo Stato, la miseria desolante
nel meridione di fine secolo, il terremoto di Messina del 1908...
Alcun cedimento si è consentito ad una scrittura serafica, frataiola,
apologetica, nè a pretese ricostruttivistiche o esegetiche.
Con Edda Dell'Orso, del cast fanno parte gli attori siciliani Gianni Giuffrè e
Tino Mazzaglia, il gruppo vocale Koreia diretto dal maestro Giorgio Adamo,
Claudia Gafà per le coreografie, Franco Zago, ideatore e realizzatore
di una imponente scenografia, bella, estetica, e straordinariamente funzionale.