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La rappresentazione del Venerdì Santo a Vittoria vive in una
intera giornata di "Passione", intessuta di fatti
processionali, rituali, religiosi, su una "liturgia" che anima all'interno e
all'esterno dei luoghi di culto, i propri riti, e che sintetizza motivi fideistici, devozionali,
antropologici.
I luoghi deputati della pičce sacra vanno dalla Basilica San Giovanni Battista
fino a una zona urbana raffigurativa del "Golgota", quasi periferica,
attorno a Piazza Sei Martiri, un tempo fuori cinta urbana; meglio nota, anche
per la presenza di questa manifestazione, come Piazza Calvario o anche Piano
della Croce.
Il "Dramma Sacro" (che conclude la giornata devozionale del
venerdì) è azione scenica su luogo "fisso", con
apparato scenografico costruito su una tridimensionalità ascensionale
e monumentale. Ha la durata di oltre un'ora e costituisce l'epilogo della
rappresentazione giornaliera. Inizia la mattina in una situazione
processionale, con la Madonna Addolorata e con il Cristo nell'urna,
cataletto, che prende avvio dalla Basilica della
città; verso mezzogiorno giunge in piazza
Calvario dove staziona nelle ore pomeridiane, evocando i tempi "reali", della
crocifissione del Cristo e i momenti della sua morte.
La sera il Dramma Sacro rappresenta la
Deposizione dalla Croce, dopo un'accesa disputa sulla sepoltura, o meno, del corpo
del Crocifisso. E' un "teatro di un giorno" che rifluisce la sera,
dopo la rappresentazione del "Dramma...",, nel fatto processionale di ritorno,
alla Basilica, e la conclusione della giornata nel collocamento del Cristo dentro il Sepolcro.
da sopra una foto dell'urna cataletto e la statua del '700
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