Verso Nicomedia

Gianni Battaglia

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Gianni Battaglia arriva a questa scrittura a 38 anni, dopo avere scritto, un anno prima, con Rino Farruggio, A una donna del Sud, dedicata a Maria Schininà delle suore del Sacro Cuore, e debuttata a Roma nel novembre '90. Ma arriva a Verso Nicomedia anche dopo una serie infinita di adattamenti e riscritture, che gli avevano consentito, negli anni, di creare, in Sicilia e nel Sud, altra produzione scenica, altro repertorio.
Il testo ha dei riferimenti in un breve componimento della fine dell'Ottocento, Le glorie del martire S. Giorgio, scritto da certo Spadaro Emanuele che a sua volta lo ricavava dal R. P. Lorenzo Finocchiaro, come si legge dalla copertina del libretto, nella quale è indicato l'anno di pubblicazione, 1895, e sono indicati il luogo e i soggetti: edito a Ragusa per i tipi F.lli Destefano e Guarino. L'azione del libretto si dispiega in sette quadri e i personaggi sono nove, con corollario aggiuntivo di presenze e soggetti della corte imperiale.
Il testo del libretto è composto in una improponibile prosa ottocentesca, enfatica, declamatoria, ridondante. Fuori da ogni ipotesi di rappresentabilità. Ma risultano credibili i personaggi del testo e la sua struttura drammaturgica. La (ri)scrittura di Gianni Battaglia sfronda l'opera da ogni forma di arcaismo nell'intento di conferirle forza penetrativa in platea, nella platea contemporanea.