Vittoria 2005

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statuina lignea raffigurante San Giorgio Il testo è chiamato a seguire le tracce storiche ed esistenziali del cavaliere San Giorgio, poco prima della sua decapitazione, in Nicomedia, nella "Prefettura" romana d'Oriente agli inizi del III° secolo d. C. Il periodo coincide con la più terribile persecuzione contro i cristiani che la Chiesa ricordi. Il cavaliere di Cappadocia seguace del Cristo e valoroso ufficiale dell'esercito di Roma, si oppone alla furia persecutoria dell'imperatore Diocleziano.

Il potere romano manifesta scricchiolii preoccupanti. La "mano dura" dell'imperatore sui cristiani appare in qualche modo legittimata da uno strenuo tentativo di riordino politico e finanziario del traballante impero che esige la "normalizzazione" di ogni fenomeno destabilizzante, ove questo possa pregiudicare gli esiti dell'intervento o possa indebolirvi il consenso popolare. E i cristiani apparivano al potere di allora in grado di portare questa minaccia.
Scrive Gianni Battaglia, nel '91, nella premessa al suo testo che si apprestava a far recitare: "Alcun intento di scrittura deliberatamente poetica muove questo lavoro, che rimane nell'alveo di una prova di prosa, finalizzata, nel senso di concepita su specifica commissione, in questo caso dei cittadini di Ibla". Ma dopo aggiunge: Se di poesia si debba parlare è poesia "che aspira al dialogo più che al monologo" per parafrasare Quasimodo. E' poesia fondamentalmente antilirica, come gran parte della poesia contemporanea, che rifiuta l'arcaismo (augello, duolo, speme) e si avvicina alla prosa e al parlato. E' antilirica nel senso di Eugenio Montale, di poesia che si oppone ironicamente alla poesia dei "poeti laureati", di quelli cioè che usano uno stile eloquente e scelte tematiche e lessicali "ornate". Vuole essere una poesia fatta di cose e parole quotidiane, o che a cose e parole quotidiane voglia riferirsi.

foto di una statuina lignea raffigurante San Giorgio dell'ebanista ibleo Giorgio Lissandrello (di proprietà di Gaudenzio Battaglia) prova di un culto diffuso sul santo cavaliere di Cappadocia.

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Grafica: Kreativamente - Sviluppo: Licio Ferrari